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FLUXTALES 17

FLUXTALES17

 01

C’è qualcuno che s’illude di poter sostituire il Langlois blue, che un tempo si produceva a Bandon sulla costa meridionale dell’Oregon, con il Maytag che si produce a Newton nello Iowa. In ogni modo, a una tazza di formaggio blu aggiungete un paio di cucchiai di squacquerone – la cosa più simile al cream cheese – e un cucchiaio di noci tritate fini. Mescolando, integrateci un paio di cucchiaini di Cognac (Camux XO Borderies). Spalmate l’impasto su dei triangoli di Anadama bread o su qualunque altro pane preparato con la melassa.

Assaggiateli con un Dunlop, un cocktail che risale al 1908. Due terzi di Light Rum, un terzo di Sherry, qualche goccia di Angostura, mescolate con cura in abbondante ghiaccio e assaggiate, dopo averlo versato, con un’unghia di scorza di arancio, in un shot glass.

Negli anni ’30 al Savoy-Plaza Hotel di New York il Dunlop si serviva esclusivamente con tartine al caviale.

 

Nel crepuscolo del significato il non-sense è dionisiaco. Ha la forma della verità.

 

Destituire l’idealismo significa smettere di farsi convincere dalle mitografie del vero, cioè, dalla categorie.

 

Nell’arte moderna le imposture taciute valgono molto di più delle poetiche conclamate. Non è vero signor Cattelan?

 

L’arte è facile è esattamente l’inverso di ben scavato vecchia talpa! (In ogni modo come si dice a Parigi, scrivere che l’arte è facile significa nascondersi gli effetti dell’atto.)

 02

Una poesia visiva: Avant d’être un lien, l’amour est un lieu.

Un cartello sulla strada della rappresentazione : Attenzione alle rifrazioni !

 

Un modo nuovo di essere un artista Fluxus. Demagnificare i luoghi comuni.

 

Il materialismo degli enciclopedisti è la mappa su cui le rivolte operaie hanno fondato le premesse di un socialismo rivoluzionario. Poi vennero i semafori…

 

C’è un’affezione che le istituzioni devolute all’arte moderna temono più di ogni altra: il precipitare della forma nell’anemia!

 

La borghesia se vuole sa essere jacobita, i riformatori mai.

 

Nel 1921 alla Salle Gaveau a Parigi, il pubblico, esasperato, tirò addosso a Ribemont-Dessaignes pomodori e bistecche. Altre abitudini alimentari.

 

Posso pensare a LHOOQ di Marcel Duchamp come “She’got hot pants”?

 

Corde tese attraverso una cornice vuota. Nelle intersezioni bigliettini scandalosamente ridicoli o osceni. È la Dance of Saint Guy di Picabia. Proviamo a ripensare la forma artistica da qui, come “riannodamento”.

03

L’angoscia, come artefatto della condition humaine (man’s fate?) non mente mai se non a se stessa.

 

Diceva Musatti. È come per la polenta. Evitate che la psicosi faccia i grumi.

 

Conosceva il sapore della fame e degli insetti. Giocava a tennis la notte con la leggerezza di un professionista. Aveva vissuto per le strade di San Pietroburgo. Il sintomo. Un essere là fuori.

 

Un congegno filosofico inesplicabile: legarsela al dito!

04

 

Un compito princeps del pensiero: aspettare occasione.

 

Stratos, un amico mi diceva: la voce è come il naso dei cani. Ci punta.

 

Un’abilità indiscussa dell’attività psico-analitica post lacaniana: trasformare la colpa in debito e viceversa!

 

Si chiamava Marie-Jeanne Bécu. Fu l’ultima favorita di Luigi XV. Amava i cappelli piumati e gli intrighi. L’ho ritrovata in forma di cocktail sulla Madison Avenue. In un bicchiere mettete due terzi di Old English Gin, un terzo di Martini Dry, due gocce di Pernod e una di angostura. Aggiungete del ghiaccio, mescolate e versate il tutto in un altro bicchiere sulle cui pareti avrete fatto scivolare qualche goccia di succo di arance rosse. ..perse la testa in Place de la Concorde l’8 dicembre 1793.

 

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