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FLUXTALES 16

FLUXTALES 16

Ci sono ampiezze e ristrettezze semantiche disorientanti. La sinistra democratica, l’autonomia operaia, per esempio. Un altro modo di segnalare concetti equivocinanti nel neolitico della sedicente lotta di classe.

 

Fare un bagno nella teoria rivoluzionaria non significa vivere per sempre immersi nell’umidità della politica.

 

Quando la cultura materiale incontra la storia sociale nasce un genere, quello delle “ri.cognizioni”.

Purtroppo sono pochi i documenti di cartografia sociale, ma prima o poi le giovani generazioni apprezzeranno l’ebbrezza del social-mapping.

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Diceva un vecchio amico anarcosindacalista: “Con la storia sociale si annusa l’odore del popolo e…dell’antropologo politico”.

 

L’opera d’arte irrappresentabile: la finzione sulla realtà!

 

L’istituzione gioca nei confronti degl’artisti giudiziosi lo stesso ruolo di una yidishe mame nella rappresentazione di una famiglia ebrea. Ho ancora in bocca l’aroma di fiori d’arancio dei mouna dello Yom Kippur. È tipico degli artisti espiare!

 

Essere gettati nel mondo è essere gettati nel significato.

 

Mi disse una sera amico ubriaco, dove sono finiti i giorni di notte della nostra infanzia? Peccato. La mattina aveva scordato la domanda.

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L’inganno assoluto. La “rappre-sentazione” genitiva, matrice del reale. Ci sarà un lettore accorto che faccia caso al terremoto che provoca il trattino?

 

Se la filosofia fosse un trapassamento si potrebbe esplorare la trasparenza, cioè il fantasma del soggetto. (La cura per avere una direzione non è un oltrepassa mento, ma un semplice trapassare.)

 

La filosofia è una forma di congettura del maître con la quale costruisce alibi sociali ai compiti infiniti che eredita dalla politica. (La congettura ha la forma dell’espressione, mentre la congetturazione esprime il divenire senso di questa.)

 

Nella modernità che una congettura che equivale a un cambio di guida, dalla voce allo sguardo.

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Il dubbio, spesso, è la forma solida prodotta dalla conversione di senso di un atmosfera. (Alla maniera di H. Tellenbach)

 

I vantaggi di essere un pendolare. Il giovane di colore seduto di fronte a me vedendomi starnutire, sorrise, poi mi disse. “Scaccia il raffreddore come fanno le donne di casa mia. In una teiera di acqua bollente versa un cucchiaio di foglie secche di menta dal gambo rosso, un pizzico di verbena, un pizzico di fiori di gelsomino e uno di sambuco, completa con due foglie di salvia, due di basilico e tre di petali di rosa, rosa, freschi. Se vuoi mettici dello zucchero e bevi lo “zhourat” caldissimo. Lui scese a Varese, io prosegui fino a Lavano. Nella farmacia appena fuori la stazione acquistai della “tachipirina”, in compenso mi ritornò alla mente il giardino dell’università americana a Beirut, le giovani libanesi in short bianchi e polo, le edicole di giornali aperte in ogni ora del giorno e della notte con tutta la stampa internazionale impilata sul marciapiede e, soprattutto, i gelati al gusto di gelsomino serviti in coppette d’argento. Era il 1961.

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La forma di merce per analogia invera la forma di comunicazione e di rappresentazione della cosiddetta stazione post-moderna.

 

A proposito di barricate. La cultura materiale esige di esserci fisicamente stati!

 

Nella democrazia borghese e nell’attività artistica le donne derivano il proprio status dal lignaggio maschile in cui si raffrontano.

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Il corpo della donna nella bodyart è un soggetto pre-artistico, ma non è sempre stato così. Esso è stato un soggetto di civiltà- non sono forse le donne che hanno assicurato al loro sorgere i sistemi agricoli?

 

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