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FLUXTALES

FLUXTALES

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Un Haiku del XVII secolo.

Caduta la branchia/ il fiore si rialza/ è una farfalla.

 

I ready made di Duchamp sono oggetti qualunque che hanno un solo obiettivo, rompere l’illusione della rappresentazione. Così facendo Duchamp si è condannato ad essere un artista.

 

L’esattezza è una deficienza che ha i caratteri dell’esigenza.

 

L’esattezza musicale è una costanza che rimanda al suono non alla musica.

 

In musica l’esperienza è una dottrina dell’ascolto. In questo senso il carattere sperimentale dell’opera di Cage è di natura indagativa.

 

Yoko Ono. Una continua regressione dal gioco all’idealismo magico-formale!

 

Per Ovidio sono Fluxus le papillae tumidae.

 

Avanguardia: Un nuovo ordine? (oppure) Il nuovo che s’invera nell’ordine? (oppure)

Una nuova assonometria della rappresentazione?

In ogni modo, le avanguardie sono gli occhiali da vista del borghese dei passages!

 

Fluxus, l’ultimo e il più ridicolo tentativo di avvelenare il gusto escatologico, che come un caput morti giace nel cuore dell’arte moderna.

 

In un’ottica idealista Fluxus è l’umile palingenesi degli oggetti. Peccato che le “proprietà” che sono venute alla luce siano nella forma di merce artistica.

 

L’azione nella modernità ha la sua pedana elastica nell’antiumanesimo, pur non conoscendo l’umanesimo!

 

Il fanatismo delle avanguardie è a misura della loro compromissione.

 

Ben Vautier: la costumista di Nana di Émile Zola.

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Le neo-avanguardie non hanno esploratori, ma cecchini. Un’avanguardia non è mai il risultato di un’avanzata.

 

Fluxus è più simile a una gilda che a un’avanguardia.

 

Dichiarazione. Ho sempre cercato di evitare, nel pensare una partitura, quella spigolosità così cara al mito della siegrune. B.R.

 

Dal punto di vista della diversità dei linguaggi Fluxus è una poetica pentacostale.

 

Fluxus è un non-sense se lo consideriamo come un “illimite” della vita corrente.

 

C’è molto rancore in Fluxus per la perfezione umiliante della tecnica, un rancore che ha portato questa poetica a compromettersi con il gioco senza saper giocare – chi gioca non sale sul palcoscenico.

 

L’antipatia ci suggerisce che c’è una certa contiguità tra l‘orinatoio di Marcel Duchamp è l’orina che si trasforma in oro. Questa antipatia ha le sue ragioni nella funzione di reagente della merce.

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Una vera avanguardia oggi non può essere costituita che da proletari dell’empiria.

 

Fluxus s’identifica più con l’evento (accadimento) che con la cosità dell’opera perché esso non mira a una rappresentazione dell’evento, ma all’evento stesso.

 

I baffi della Gioconda se non sono una tarda goliardia devono essere pensati come i chiodi che s’infilano nella cera per realizzare un esorcismo. Un esorcismo senza streghe, animato dalla paura per il femminile.

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Freud chiama fallica la rappresentazione della libido che organizza la sessualità. Fallocratica, invece, è una società in cui un pene immaginario – come promessa o come mancanza (assenza), poco importa – affida al significante il compito di installarsi nella rappresentazione.

Da qui un dilemma. L’arte è un levare o un mutilare?

L’arte, infatti, si stacca dall’artista com’è staccabile – nell’angoscia – il pene dal corpo. Se questo staccare è nella forma di un complesso di castrazione esso(il pene) può essere rimpiazzato con quello che Freud chiama un’equazione simbolica.

 

L’escissione è una castrazione che dilaga soprattutto là dove la vagina ha conservato nella cultura i suoi poteri magici o quelli artistici.

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Al di là dell’evidenza il readymade riduce l’artista a artigiano, sommando due superflui.

 

Il monachesimo baltico appare in tutta la sua evidente utopia nell’illusione di George Maciunas di fare di Fluxus una Kunstgeschicte ohne Manner – un’avanguardia senza noni.