Politecnico di Milano, Anno Accademico 2012-2013.
Cattedra di FOOD-DESIGN.
Ultima esercitazione.
Mercoledì 26 Giugno 2013
Congegni “sfogliati”
L’obiettivo dell’esercitazione è quello di progettare, usando pasta sfoglia industriale e/o pasta fillo (phyllo) una lampada o un oggetto illuminante. .
L’armatura può essere realizzata con stecche o stecchini di legno e la pasta può essere colorata, ma ogni artificio sarà considerato penalizzante. Il “prototipo” deve poter funzionare (accendersi) con una batteria e uno o più led.
Sfruttare la cottura in forno, il tuorlo dell’uovo e lo zucchero velo per dosare il colore.
La quantità massima di pasta da usare non deve superare i due chili.
L’assemblare è la forma moderna del tutto ed essa domina sull’espressione artistica.
(Bernard Rosenthal)
Nel realizzare questo progetto lo studente deve riflettere più che sull’oggetto d’uso (rappresentazione di una funzione) sulla nozione di congegno.
Un congegno, in sé, non è solo l’esito del co-ingegnare , ma è anche un modello linguistico ed un insieme di strategie del sapere. In altri termini, un congegno è il comporre con ingegno, e di conseguenza, ordinare con arte.
Martin Haidegger chiama apparato (Ge-stell) il raccogliersi di quel disporre che esige lo svelamento del reale nella forma dell’ordinare. In questo modo esso fa i conti con la prassi che orienta il senso.
Una lampada in pasta sfoglia è ancora una lampada o lo è solo per analogia con quelle realizzate con altri materiali?
Un vaso porta-oggetti deve per forza contenere oggetti?
Scrive Gottfried Leibniz (1646-1716): Creare vuol dire eliminare il possibile. Sfidare il mondo dell’irriducibile singolarità.
Se i materiali tradizionali inducono, a ragione della loro natura, ad un pro-durre impositivo che in qualche modo inibisce la poiesis, qualche chilo di pasta sfogliata è in grado di ricondurre la techne alla dimensione di ciò che vuol dire disvelare il senso?
Ancora, quale sfondo (Bestand) deve pensare la techne?
La fatalità di una lampada è d’illuminare e la tecnica che la pensa è la ragione del suo scopo, ma una lampada in pasta frolla quali altri scopi nasconde o, meglio, sconnette?
Il destino di un vaso non è quello di cadere in frammenti? La perfezione di una cosa – osserva Aristotele – si misura alla necessità del suo stato.
Su questo Heidegger è perentorio: Ciò che salva è anche ciò che sconnette.
Gli atti tecnici, infatti, sacrificando la funzione diventano ars, si mutano nell’inspiegabilità come fine, cioè, come valore estetico.
Dunque, l’obiettivo di questa esercitazione è di pensare la tecnica, ma non tecnicamente.
Pensarla al di là di una visione meccanica e finalizzata avventurandosi in quello che oggi molti definiscono come design narrativo, come espressione di un fare che presuppone il sapere, come gioco.
La forma che è divenuta forma determina la natura della forma che lo diverrà.
Leggere con attenzione:
Per gli studenti che hanno già raggiunto le dieci esercitazioni la partecipazione a questa esercitazione varrà DUE punti.
Per il vincitore di questa esercitazione se ha già raggiunto le dieci esercitazioni essa varrà come “tesina finale” con il voto di 28/30.
Se il vincitore non si trova nella condizione sopra indicata l’esercitazione varrà cinque punti.
Il secondo e il terzo classificato avranno diritto a tre punti.
Buon lavoro!
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